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Svegliati!.. inizia davvero un nuovo giorno

  • Renata, come è stato il tuo incontro con la realtà di Nuovi Orizzonti?

Nuovi Orizzonti l’ho conosciuto a scuola e da questo incontro mi sono fatta una mia idea di come si muove il Signore con me.

Nell’Istituto dove insegno è stato fatto un progetto sulla ludopatia organizzato da Nuovi Orizzonti, oltre al percorso con gli alunni il progetto prevedeva la formazione di un insegnante a San Miniato (PI) nel mese di luglio, premetto che io non ero a conoscenza di questa splendida iniziativa e il collega referente era al suo ultimo anno di insegnamento, quindi, viene nella mia classe e mi dice:

“Secondo me, visto che io vado in pensione, non ha senso che faccia formazione, la persona adatta sei tu…”

“E a fare cosa”? dico io.

Niente, devi stare a luglio, in un convento…

Ero in classe con i ragazzi e la loro reazione fu “noi non la vediamo lei a luglio in un convento, prof...” incominciamo a scherzare divertiti di questa novità…ma il mio cuore ha accettato subito e da lì ho conosciuto Nuovi Orizzonti. Sono stata travolta… Stavo vivendo una serie di problemi grossissimi, di situazioni familiari e scolastiche pesanti e il tema stesso del corso mi toccava particolarmente. Ebbene, proprio in quel momento, in quel periodo, in quella settimana è arrivata questa proposta.

Qui è iniziata la mia incredibile avventura, un regalo stupendo, ho usato quei giorni non solo per formarmi come insegnante ma anche per ascoltarmi come persona ferita, spaventata, bisognosa d itrovare una mano da afferrare.

Ecco perché dico che ho vissuto tutto questo come se fossi stata cercata da Lui, perché non ero nemmeno io l’insegnante del progetto, sono capitata così…

come se Lui avesse guidato il mio collega…

e da lì, tornata a Ragusa, ho chiamato Ivana ed Enrico (amici di N. O.), perché non volevo mollare, avevo avuto un assaggio e non volevo più mollare. Ho partecipato ad un incontro regionale e avevo prenotato per andare a Cittadella a febbraio ma ho perso l’aereo… pronta per andare a marzo…e invece è arrivato il lock-down… bloccata, sola…

Per non perdermi di nuovo per strada, chiusa in casa ho iniziato da sola, a seguire il gruppo di Ragusa, a leggere libri di Chiara e mi sono detta: “Ok, vuol dire che il Signore mi sta dando spazio per ascoltarLo, per riflettere, per fermarmi… l’esatto opposto del mio modo di reagire agli eventi brutti che la vita mi ha riservato, perché in tutto il mio dolore, nelle cose pesanti che ho vissuto, ho sempre lavorato tanto e ho sempre detto “mi ubriaco di lavoro così non penso…” poi, però, arriva la notte… ho usato la danza, la musica, il mio lavoro che adoro per metabolizzare… e invece adesso mi è sembrato che il Signore mi dicesse: “Non è che non ti sto facendo arrivare a Nuovi Orizzonti, ma forse devi fermarti, riflettere anche da sola”.

Voglio leggere tutta questa mia esperienza così: cioè lo spazio per fermarmi e avere tempo per trovarLo, per trovare il Signore, per ascoltarlo perché – ripeto – è facile dimenticarci quando il lavoro, le giornate, gli impegni ci travolgono…

  • Come è nato il bellissimo video che ci hai regalato?

Grazie ai miei genitori che hanno creduto in me sono andata a studiare a Roma dove ho fatto l’ISEF e poi andavo a studiare danza allo IALS, centro di preparazione allo spettacolo, dove ci sono vari stili di danza, di musica e coreografi di alto livello. Il mio maestro si chiamava Marco Ierva, adesso mi segue da lassù, prima di essere maestro di danza era maestro di vita, era fantastico, e questo mi ha aiutato molto, in lui ho trovato quello che cercavo

ballare con il cuore.

La danza la studi tutta la vita, è qualcosa che hai nel tuo DNA, è ossigeno; faccio danza moderna e contemporanea perché nella danza classica mi sentivo ingabbiata già da piccolina; nel ‘moderno’ posso raccontarmi, non devo copiare passi di repertorio, io non posso copiare, sennò è gabbia non è più danza. Per me è così…

Insegno a scuola scienze Motorie e quando posso a scuola facciamo spettacoli, open day, giornata dell’arte, faccio suonare e raccontare ai ragazzi, uso questa mia doppia specializzazione per arrivare a loro e dove posso cerco di coinvolgerli, di “usare” i loro talenti per incoraggiarli a credere in se stessi. Quando faccio una coreografia, metabolizzo tutto, metabolizzo il dolore, la gioia, creo spettacoli in base a ciò che provo.

L’anno scorso a scuola abbiamo fatto l’open day a dicembre e a giugno ero pronta a fare uno spettacolo per Nuovi Orizzonti, lo avevo proposto al gruppo di Ragusa, oltre le ragazze della scuola di danza avrei coinvolto anche i miei alunni di scuola. Volevo raccontare tutto quello che mi era successo questa estate; ho iniziato a vedere dei video di Chiara piano piano per raccontare, scalettare, e poi … è saltato tutto, ma le cose stanno in cantiere. A giugno, appena ho potuto incontrare le mie allieve, senza aspettare più tanto, ho detto: “Voglio fare questo!”. Allora mi sono sfogata in questo video…

Alle tre ragazze che ballano nel video e che mi conoscono bene… ho spiegato di cosa stava succedendo nella mia vita, quindi ho parlato di Chiara, di Nuovi Orizzonti e di come sono arrivata io a conoscere questa realtà e poi dico loro:

Adesso dovete raccontare sia la sofferenza di chi si sente abbandonato, di quando ci si sente degli ultimi, dimenticati… che la gioia che vi ho espresso …

è stato un momento anche per loro di riflessione; si sono sentite coinvolte da questo. Normalmente uso parole-chiave e poi inizio ad inventare passi ma lascio anche spazio alla loro espressione… Il ragazzo Alberto, si è aggiunto dopo, lavorerà con me, insegna break-dance, è entrato subito nel personaggio. Poi ho chiesto a Fabio Massari (amico di N.O.) di scrivere le parole e recitarle, perfette… ha espresso in versi ciò che io ho fatto in danza.

Quella ragazza, che vedi nel video coi capelli ricci Marialuisa, pensano che sia mia figlia… aveva 4 anni quando me l’hanno iscritta ed ero al mio secondo anno di lavoro, ora lavora con me, si è laureata anche lei in scienze motorie, è sempre stata presente in ogni mio momento… lei per me è famiglia; quando ci siamo riviste a maggio ci siamo messe a piangere, ci vedevamo solo tramite schermo. L’altra pure, la ragazza bionda Sophia, ora si sta laureando alla magistrale di lingue, ma appena viene a Ragusa è qua. E’ proprio tutta una vita, aveva 8 anni… è rientrata a giugno dopo mesi di chiusura ed eccola presente in un momento così importante per me. La più piccola Stella, è al quinto superiore, lei ancora è piccolina ma diventa grande quando danza, sa impegnarsi e mettere tutta se stessa anche lasciandosi guidare dalle due più grandi.

Questi per noi diventano momenti belli, che viviamo insieme, voglio bene a queste ragazze come a delle figlie.

  • Avete usato un drone però per fare le inquadrature dall’alto.

Sì, ho chiamato un ragazzo, io l’ho visto anche come un regalo a Nuovi Orizzonti.

Nuovi Orizzonti ha fatto un regalo a me e io ho fatto un regalo a Nuovi Orizzonti: ho chiamato un ragazzo (20 anni) che fa questo mestiere e mi è piaciuto vedere anche come si è entusiasmato, esaltato: Che bello … che bello… che brave … che emozione!”.

  • Alla fine nel video sei partita, ispirata dalla storia di Chiara e il Carisma ma poi sei entrata nella tua storia.

Sì, assolutamente. Poi alla fine ho fatto questo, come faccio sempre, questa volta ho fatto qualcosa in più, con la voglia ancora di più di essere capita. A volte faccio delle coreografie dove non importa se gli altri non capiscono, ma questa volta ho sentito in me una pienezza…, sono riuscita a mettere tutto il cuore, senza paura di giudizio, senza paura di esagerare.. me la sono proprio vissuta così.

Io non ballo più negli spettacoli, ma le ragazze e il ragazzo è come se fossero le loro e le mie gambe e quando lo vedo mi viene il nodo in gola, mi emoziono, mi entusiasmo…

Voglio anche dire che è diventato un lavoro condiviso da più persone di N.Orizzonti: Ivana, Enrico, Fabio, Tiziana e Marygiò; loro hanno collaborato in questo progetto dandomi una carica infinita.

  • E quindi il risveglio c’è.

Sì, poi con tutti voi attorno, sarebbe assurdo non svegliarsi. Il risveglio c’è!

Proprio questa mattina pensavo: “Non mi sento più così sola. Signore, ci hai messo tanto, forse perché sono stata dura io, sono troppo abituata a dover gestire tutto da me, avere tutto sotto controllo, ma con Te non è più possibile!”.

È molto faticoso per me uscire all’idea che la vita non si può programmare, non si può organizzare, non è come l’organizzazione di una scaletta di uno spettacolo che poi va tutto come vuoi tu o deve andare in quel modo, è così…

Ormai mi sento nella strada, magari ogni tanto ancora si sbanda, ma io mi sento nella strada, adesso sì! e non da sola.

  • una curiosità: ma gli spettacoli?

Gli spettacoli sono un po’ come il video che hai visto.

Io faccio sempre “racconto e danza” e li divido quasi sempre a quadri, li chiamo così, e in ogni quadro racconto qualcosa; per esempio, quando è successo a Fabiano, mio figlio, un fattaccio molto brutto, ho fatto uno spettacolo dove ho raccontato i momenti più brutti della mia vita in cui qualcosa si era inceppato, quindi ho preso gli spettacoli che avevo fatto negli anni in cui avevo vissuto quei momenti e li ho raccontati prendendo  i passaggi più salienti. Quindi, prima racconto, poi metto i passi, è sempre un misto tra parole e danza, la ballerina che balla sulle parole, è un lavoro di mesi di studio e preparazione, si organizza tutto e poi si va in scena. Ho parlato di tante tematiche importanti, perché ho voglia che il mio lavoro arrivi al cuore e mi piace concludere sempre con un messaggio di speranza.

La mia scuola si chiama “Danza per dire” cioè per raccontare, scelgo il tema che nasce sempre da qualcosa che ho vissuto e poi si va! mi deve succedere qualcosa se no si studia solamente.

  • Continui a raccontare allora quello che porti dentro, a raccontare la tua storia che ora sta risorgendo, che ha i primi segni del risveglio. Capita spesso che incroci un’altra persona che ha vissuto esattamente quelle tue sfumature di vita, e allora ti accorgi che quel dolore lì, quel passo di vita lì serve a quella persona che incontri e le offrirai la tua esperienza di rinascita.

È il Signore che costruisce un amore più grande, un puzzle molto più grande e poi chissà, in futuro, chi altri ci farà incontrare.

E’ il bello del mistero della vita!

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