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Vita: un diritto per chi nasce, un dono per chi genera

Le dissero abortisci, lei non lo fece, ed oggi tutti conoscono Andrea Bocelli.

Mi hanno tanto colpito le parole di Eri Aringhieri, madre del tenore italiano conosciuto e applaudito in tutto il mondo, come mi toccano tanto le esperienze delle tante mamme in attesa che scelgono la vita, fosse anche per pochi minuti (v.di Chiara Corbella).

Sono moglie da non tanti mesi e avendo 36 anni è forte in me il desiderio di maternità, ma nonostante non si sia ancora realizzato, è più forte la consapevolezza che essa è un dono e come tale è inaspettato e sconosciuto: non sai come sarà, se sarà, chi sarà.

Testimonianze del genere rendono evidente che non esiste una nascita  sbagliata, un errore cromosomico, genetico, ma solo una vita generata ed in quanto tale perfetta.

Non ho sempre avuto questa consapevolezza, i miei genitori votarono per la legalizzazione dell’aborto e sono cresciuta in questa “laicità” familiare, ma la profondità della vita che si scopre con l’esperienza, vivendola ed incontrandola senza pregiudizi, mi ha fatto scoprire quanto non c’è vita che non sia preziosa, voluta e che non meriti di essere amata.

Ecco perché custodisco il mio desiderio di maternità in un giaciglio di gratuità: non è scontata, né è per forza, e, come se non dovesse arrivare, non si tratterà di un fallimento ma solo di un progetto diverso, così, in caso di una nuova vita, sarà perfetta come sarà.

Con ciò non voglio dire che non mi auguri un bimbo o bimba in forze, con tutte le funzioni vitali e mentali in ordine, ma solo che i giorni che passano non appassiscono uno dopo l’altro nell’attesa, bensì si arricchiscono nella costruzione di un cuore davvero accogliente e grato alla vita, aperto da subito ad una maternità, seppur solo di cuore, delle tante vite già presenti in questo mondo.

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