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Così sarò sempre con te!

È l’incredibile storia di Elisa, una giovane ragazza di 40 anni di Treviso che ha lasciato molti senza parole. Giovane sposa e madre di una bambina di appena 1 anno è stata portata via dalla vita dei suoi familiari a causa di un ‘cancroschifo’, come lo ha definito lei qualche mese fa.

Fin qui sembra una delle tante storie di cronaca nera che purtroppo leggiamo nei quotidiani. Questo racconto ha pertanto qualcosa di straordinario non solo per la tragica scomparsa di una madre di famiglia, ma per come se ne sia andata restando comunque nella vita di chi l’ha conosciuta, amata e stimata.

Un regalo per ogni compleanno e ogni Natale

È il modo con cui Elisa ha scelto di restare nella vita della persona a cui era forse più legata: sua figlia Alice di appena 1 anno. Per una madre la consapevolezza di lasciare orfana una creatura ancora indifesa a cui ha dato la vita non è accettabile. È vero che è in buone mani, ovvero quelle del padre e della famiglia di entrambi i genitori.

Tuttavia Elisa ha voluto eccedere in generosità e lasciare a ciò che aveva di più caro un regalo per ogni suo compleanno e ogni suo Natale. Sono due giorni, questi, in cui ogni persona si rimette davanti a delle relazioni: il compleanno è la festa di una nuova vita che viene da un padre e una madre; il Natale è la festa della famiglia che si raduna per celebrare una Vita Nuova, quella di un Dio che si fa come noi!

Elisa ha lasciato dei ricordi alla figlioletta nei giorni che credeva più importanti: il giorno della nascita, il giorno in cui si celebra la Vita. È stato forse per lei il modo per dire a chi restava in questa terra che la morte non ha l’ultima parola. Quante volte un regalo può diventare un banale accorgimento e quante volte invece può essere un segno tangibile di un amore che oltrepassa ogni limite, anche quello della morte.

È altrettanto sorprendente, inoltre, che la neomamma abbia pensato a sua figlia fino ai 18 anni. Nella vita, chi ti genera ad essa ti porta a spiccare il volo non appena hai i mezzi e la capacità per farlo; questo vorrebbe designare la maggiore età. Elisa ha pensato, in uno sguardo lungimirante, che sua figlia aveva bisogno di una presenza tangibile, sensibile, fino alla maggiore età; in seguito avrebbe trovato la stessa presenza nelle persone che avrebbe avuto al suo fianco.

Quando sei triste abbraccia Alice. Lei è una parte di me

I regali alla figlia non sono meno importanti del regalo per il marito, sposato due mesi prima della sua partenza per il Cielo. Alla figlia ha lasciato 18 regali; al marito ha lasciato il regalo: sua figlia Alice. Quando sei triste -scrive Elisa al marito- abbraccia Alice perché è una parte di me.

Il padre è già maggiorenne nel trovare la presenza di colei che ha amato nel frutto di questa unione così bella e così provata dalla vita. Ha gli occhi di un adulto capace di scorgere la Vita nel frutto di un amore che sorpassa ogni rottura. Ad entrambi ha ben pensato di lasciare un regalo che i sensi potessero raggiungere.

Questi regali prendono valore però non appena sono ‘scartati’ in famiglia perché solo in famiglia il regalo non si riduce ad un semplice ricordo ma si trasforma in un oggi, in un presente abitato da persone che sono lontane o così appaiono ai nostri sensi umani. Entrambi hanno la possibilità di vivere di Elisa, della sua presenza attraverso dei doni.

La mia vita è come un’auto, quella in cui sei cresciuta. D’un tratto però si rompe catastroficamente

Cosciente che la sua salute non migliorava ha definito la sua vita come un’auto. Un’altra immagine che ridà ancora più valore a quanto la giovane donna ha voluto esprimere con quei regali. La vita è realmente un viaggio verso una mèta e talvolta quest’auto si può rompere catastroficamente. Pertanto questo non vuol dire che non abbia raggiunto ciò per cui era fatta: il suo viaggio era dare e ricevere amore! Tutto passa, solo l’Amore resta. Il suo viaggio l’ha compiuto perfettamente e nel bagagliaio dell’auto rotta catastroficamente ha lasciato un mare di regali: 18 per sua figlia e uno immenso per suo marito.

Il regalo in fondo è proprio quello che ha voluto dirci con la sua vita Elisa: è un segno tangibile dell’amore di una persona, un qualcosa o qualcuno di sensibile, che si può toccare, che supera il tempo, sorpassa ogni limite e racchiude in sé un po’ di eternità. Il regalo è il segno che la vita resta se in famiglia, se insieme, se nei giorni in cui festeggiamo le più belle relazioni -compleanno e Natale- diventiamo adulti che sanno scorgere questa stessa vita in chi gli sta a fianco. Il regalo è un segno che rinvia a qualcos’altro: l’altro. Il prossimo, il tuo prossimo, è il mio regalo più grande che ti posso lasciare, perché lì trovi me, lì scopri che io ti sto ancora guardando anche se l’auto che mi accompagnava ha smesso per ora di funzionare; questa è la figlia Alice!

Abbi il coraggio, prima di partire per qualsiasi viaggio, di ben riempire, sull’esempio di Elisa, il tuo bagagliaio di innumerevoli regali perché nessuno resti privo della tua presenza nel tempo. Questo ha fatto Elisa e questo ha fatto Dio nella storia: entrambi ci hanno lasciato innumerevoli regali e dei figli come ‘i prossimi’ a cui guardare per scorgere il loro sguardo di amore che supera ogni apparente sconfitta.

Buon viaggio Elisa!
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