GiovaniPensieri e Riflessioni
L’amicizia e dintorni
Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.
Ho sempre pensato che Gesù, pronunciando questa frase, promettesse ai discepoli di allora come a noi oggi una sua presenza quasi “misteriosa”, il sapere più o meno rassicurante di non essere mai da soli ma in qualche modo accompagnati e protetti da Qualcuno che però non vediamo o sentiamo concretamente.
Il Signore, invece, ci vuole garantire una sua vicinanza concreta e reale. Questo l’ho potuto sperimentare vivendo in comunità, in particolare grazie ai diversi rapporti amicali che sono riuscito a costruire nei mesi di percorso.
L’amicizia è un tipo di relazione che si fonda, tra le altre cose, su una comunicazione che introduce a una comunione. In parole povere, due amici si parlano e, come è normale che sia, condividono diversi aspetti delle loro vite. Se però questo scambio di esperienze avviene con Gesù in mezzo, allora l’amicizia acquista una profondità smisurata; l’altro è in grado di accogliere le parti più intime del tuo cuore in un ascolto “emotivo”, cioè capace di sentire e quindi di condividere le emozioni di chi parla, in uno scambio commovente.
Solo alla presenza di Gesù è possibile trovare la forza e la lucidità per consegnare alla persona che ci sta di fronte il malessere e le preoccupazioni che gravano come un macigno sulla nostra anima. Consegnandogli queste cose non come fatti di cronaca, ma cercando di trasmettergli tutto quel bagaglio interiore di sentimenti e moti dell’anima che spesso non siamo in grado di portare e gestire da soli.
Sempre nel capitolo 18 del Vangelo di Matteo, si legge: In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà.
Ora non è mio intento parlare in questo contesto di miracoli o grazie ricevute, ma vorrei soltanto sottolineare come la prima forma di guarigione dalle proprie ferite avvenga in questo parlarsi e ascoltarsi fra amici di cui si è detto in precedenza.
Dio c’è ed opera, ascolta le nostre preghiere, soprattutto se rivolte a lui da una coralità di persone, ma l’aspetto sorprendente che ho conosciuto a Nuovi Orizzonti e che voglio testimoniare è quanto sia l’Amore che passa attraverso la persona che ti sta accanto a risanare le parti più ferite del tuo cuore.
Stefano Zamboni, in un breve saggio intitolato Teologia dell’amicizia, scrive: “la vera amicizia non è perdersi nel faccia a faccia che chiude, ma cammino, ognuno separato e insieme unito all’altro, verso l’orizzonte”.
L’amicizia ha quindi a che fare con la verità e la ricerca di una prospettiva che sia di felicità; è, in ultimi termini, un cammino dove l’altro diventa quasi come un fratello tanto è l’amore che ci lega all’altra persona. Il legame più libero diviene quasi un legame di sangue e, ancor di più, realizza la promessa di Gesù di stare sempre con noi.
Mattia Lanfranconi