Evangelizzazione
Cristiani…rivoluzionari o insignificanti!
Forse mi ripeterò, ma ogni volta Papa Francesco ci spinge al massimo…essere rivoluzionari: ma è quello che ho scoperto durante l’adolescenza, dopo aver esaminato ogni sorta di ideologia e religione… certo, non basta comprendere e incamminarsi: “Dobbiamo prepararci a una lotta spirituale senza paura: i cristiani devono essere rivoluzionari” quindi sempre, senza adagiarsi un momento dopo e neppure passate le decadi, perché la battaglia è dentro di noi prima di essere fuori, nel difficile mondo in cui siamo come vasi d’argilla…Inabitati dallo Spirito, in “una società crudele che non dà la speranza…noi dobbiamo offrire la speranza cristiana” poiché la morte e la resurrezione di Gesù Cristo sono “la più grande mutazione della storia dell’umanità”, come diceva Benedetto XVI, ed è una “rivoluzione” perché “cambia il cuore”.
Questa volta è ai romani che parla, in particolare, Papa Francesco aprendo il convegno diocesano di una città da riedificare, ri-evangelizzare. “E noi siamo rivoluzionari di questa rivoluzione perché andiamo per questa strada della più grande mutazione della storia dell’umanità: un cristiano se non è rivoluzionario non è cristiano, deve essere rivoluzionario per la grazia che il Padre ci dà attraverso Gesù cristo morto e risorto”…In mezzo a coetanei pronti a scendere in piazza, ad esprimersi con urla e pugni, ho rischiato di prenderle insieme agli amici di ‘Presenza cristiana’ al tempo del liceo, affermando che ‘Solo Cristo è il vero Rivoluzionario, Colui che ha cambiato le sorti dell’Uomo e dell’umanità intera, agendo compiutamente e non trascinando a chiacchiere poveri ignari alla rovina’ come qualsiasi altro leader di tutte le epoche. Le nostre, però, non erano assemblee politiche, erano incontri di preghiera, in un’aula, con don Mimmo, un testimone straordinario, che ci aveva invitati a iniziare la mattinata scolastica in modo diverso chiedendo al Preside un’aula per 15 minuti…ed ogni giorno l’aula diventava più piccola!
Rivoluzionari…ed evangelizzatori oggi, come? Penso anche a quella scoperta di Keplero…
Il ‘moto di rivoluzione’ (con traiettoria ellittica) è il movimento che un pianeta o un altro corpo celeste compie attorno a un centro di massa…moto della Terra attorno al Sole, ma anche di un satellite attorno a un pianeta o a quello di una stella attorno al centro galattico.
ALLORA… qual è il nostro centro galattico e di massa…se non Cristo? Ed è sempre indispensabile ritrovare tale centro gravitazionale perché la nostra rivoluzione sia universale….Da sempre le rivoluzioni sono trasformazioni violente, repentine, storicamente rilevanti…esse si oppongono al crogiolarsi al centrarsi su se stessi, al profitto e al benessere personale, implicano il coraggio di rischiare se stessi sino a perdere tutto, persino la vita e se stessi…(Chiara, è proprio vero… se uno la vita la dà a Cristo, non avrà mai da pentirsene, altro che perderla, ritrova un centuplo immancabile, sempre!)
Cristiani: o rivoluzionari o inesistenti, inconsistenti, fiacchi, dispersi e insignificanti…Il coraggio d’innescare rivoluzioni nei nostri ambienti, di scatenare cambiamenti radicali con il semplice esserci e portarci Cristo…
Come Paolo: Non più io ma LUI in me…Gal 2,20: ‘Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me’, sino a liberarne il potenziale di ‘deflagrazione’ e d’irraggiamento che ben conosciamo in senso solo negativo attraverso notizie di guerre moderne e distruttive…
Pensiamoci un po’ : abbiamo in mezzo a noi più energia e potenza dell’atomica…perchè siamo ancora tiepidi e pavidi? Dov’è la nostra fede? Insieme, dunque, qualunque sia ciò che Dio chiede ad ognuno in ogni momento, essendo un corpo ed un’anima sola in Lui, ogni parola dica l’abbondanza della grazia che scorre nell’UNO che vive! Col Cuore di Cristo saremo ‘mani’ per il mondo e, da umili servitori, collaboratori per sola grazia, avremo a cuore quelle 99 pecore ‘perse’ di cui il nostro Papa Francesco sollecita l’urgenza di ritrovare.