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NESSUNO SI SEDEVA ACCANTO A ME

Sono a Pianura, vicino a Napoli. Le case abbandonate a meno di  200 metri dell’attiva Parrocchia storica solo adesso vengono considerate pericolose! Il politico di turno se ne è reso conto, anche se con 10 anni di ritardo. Dopo meno di 48 ore dall’annuncio, ha fatto sgombrare immediatamente dalle forze dell’ordine tutte le case, i garage, gli angoli ed i piccoli giacigli e una comunità dai mille colori che aveva cercato di rendere quei luoghi casa.

In quel piccolo  micro villaggio, composto da  più di 100 immigrati tra cui la famiglia di Costantin, abbiamo fatto attività MICORS – aiuto ed evangelizzazione – per quasi 2 anni.

È stato tutto inutile il lavoro umano e misericordioso, la labile fiducia costruita pian piano con tutti quei fratelli, il tempo dedicato a piccole gocce, mese dopo mese, volato via, dileguato insieme a quei fratelli che non avrei più rivisto».

Questo è stato il mio primo pensiero. Abbiamo perso!

Costantin mi raccontava che la mattina presto si fermava davanti alla Parrocchia per una preghiera solitaria; erano anni che non vi entrava perché le uniche volte che ci aveva provato nessuno si era  seduto vicino a lui e nessuno aveva scambiato il segno della pace.

Un invito al Cenacolo di preghiera ha riaperto i suoi orizzonti: per due anni, tutti i giovedì Costantin veniva anche con  la moglie Noël  e con Daniel, il figlio di 5 anni.

«Sono Costantin e sono felice di essere qui. Tutto è ricominciato quando due volontari sono venuti a fare beneficenza nel campo. Mi hanno dato un foglietto con l’indirizzo e mi hanno detto di venire il giovedì in chiesa. Per me è stata una grande fortuna trovarmi in quel momento, in quel giorno, in quel posto perché  ho potuto conoscervi .
Voi mi avete sempre trattato come un fratello, non avete guardato al colore della mia pelle. Io prima non entravo mai nelle chiese: passavo e non mi fermavo. Ora sono due anni che vi entro ed ho portato anche mia moglie.

Sono sicuro che  questo Cenacolo i volontari lo hanno fatto proprio per me; sono sicuro che tutto è  stato fatto per me, che Dio ha chiamato me, mi hanno donato una speranza, in un momento in cui volevo  fare qualcosa di brutto, perché al lavoro mi avevano licenziato. Li odiavo!  Potevo perdermi… ed ero triste.
Siete diventati una famiglia! Quando vengo e torno a casa io di notte riesco a dormire e dormo benissimo. Non è per le cose che mi date; è per come me le date. Sto cercando un lavoro in Francia. Forse lo troverò, non lo so, ma Noël vuole restare qui. Anch’io non voglio  lasciare questa famiglia. Ci sto pensando! Grazie!»

Ed io? Ho rinnovato la mia fede nella Parola: «In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Ho capito che non bisogna muovere masse, convertire popoli. Uno solo è il fratello più piccolo a cui guardare, perché quell’unico fratello è specialissimo, quell’unico fratello è Gesù che vuol essere riconosciuto; questo fratello può essere proprio accanto a te!

Laura Cimmino

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