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Come un filo di silenzio sonoro

..dal diario di un ragazzo presente all'incontro con il Papa

È nella profonda bellezza e sulla scia di queste storie risorte, che si sono frantumate e poi sono state rimesse in piedi dall’amore, che il papa ha voluto regalarci un discorso meraviglioso.

E a un certo momento, avete sentito uno sguardo, uno che non era come gli altri, era quello soltanto: uno sguardo che ti ha guardato con amore. Anch’io conosco quello sguardo. E quando quello sguardo ti ha amato, e ti ha fatto sentire che ti amava, ti ha anche preso per mano, dagli inferi… E’ il cammino della vita.

Uno sguardo che ti ha preso per mano e ti ha lasciato andare, non ti ha tolto la libertà”.

Così il papa ha parlato dello sguardo di Dio per noi, uno sguardo che fa venire voglia di piangere al solo pensarci, che anche io ho ricevuto all’inizio della nostra storia d’amore e che probabilmente ricevo tutti i giorni nel segreto del mio cuore. Ognuno di noi ha pensato allo sguardo intimo che ha ricevuto e poi forse alle tante volte in cui non ci abbiamo creduto, per paura dei nostri sbagli, per senso di vergogna, per la convinzione intima che non meritavamo quell’amore perché ci sentivamo schifezze, brutti e sbagliati.

E proprio in questo Papa Francesco ci ha ristorati, dicendo che “il Signore mai, mai, mai ci insegna a rinnegare il nostro passato. Dice la Bibbia che Dio ha creato Adamo dal fango: quel fango è la nostra storia pura. Noi siamo venuti dal fango, non dimenticatelo mai!” e così il silenzio in sala è diventata pura contemplazione.

quando io ho sentito le vostre testimonianze, mi sono sentito davanti a un mistero, il mistero dell’incontro di una persona con Gesù. Io posso soltanto rispondere sottolineando il mistero, ma non con le parole, no”.

Nel pomeriggio poi, è giunto finalmente il momento dei saluti personali, il momento più intimo con lui. Il papa ha salutato ad una ad una le persone presenti, fermandosi con noi qualche istante con un’attenzione disarmante: sembrava che in quel momento per lui ci fosse solo quella persona … è qualcosa di difficile da spiegare.

E così, anche io ho avuto la fortuna di poterlo abbracciare e di parlare con lui qualche attimo. Sono stati pochi minuti in cui ho cercato di rendermi conto del regalo che stavo ricevendo, che Gesù stesso era venuto a trovarmi.

Ora ripenso a quello che ha detto il papa quando parlando della voce di Dio l’ha definita come filo di silenzio sonoro”.

La sua voce l’ho sentita durante la giornata: in quelle storie raccontate, in quell’abbraccio col papa e la nostra chiacchierata, nell’esempio che mi ha dato vedendolo così umile, sincero, spontaneo e semplice, e in tutto l’amore che ho ricevuto fino ad ora.

Per me è davvero così, non riesco a spiegare il mistero di un Dio che mi ha guardato e che ha vinto le mie resistenze e che continua a starmi vicino nonostante tutti i giorni debba fare i conti con la mia debolezza, con la mia incostanza e la voglia di scappare… ma come ha detto Papa Francesco:

Lui sa che con quel primo sguardo è entrato nel tuo cuore, Lui sa che una volta che si sente l’amore non si può tornare indietro”.

David Martìnez

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