Evangelizzazione

Il giudizio nel mondo d’oggi…

Il Vangelo di Mt 7, 1-7 sul “Non giudicate, per non essere giudicati” oggi è di grande attualità. Mai come negli ultimi anni la televisione ha plasmato personalità così giudicanti e velenosamente capaci di ferire con la parola. L’Apostolo Giacomo nella sua lettera paragona la lingua al timone di una barca che va controllato per non farla sfracellare. Il giudizio è capace di uccidere il cuore delle persone e di ferire per sempre in modo profondo. Il giudizio è capace di spaccare le comunità di qualsiasi tipo, famiglie, parrocchie, conventi…

I giornalini tengono occupate le persone ore ed ore solo sui gossip, cercando di poter mettere a nudo chiunque entrando nell’intimità delle persone. Anche le riviste dei teenager sono ormai così strutturate… I programmi televisivi di ogni genere sono pieni di giudizi, dai più innocui come nei processi calcistici in cui ognuno ormai si erge ad allenatore, ai più tremendi talk show o reality show in cui davanti i protagonisti si comportano in un modo e in privato sparano a zero su tutti dentro i “confessionali” mediatici. I programmi meno peggio in cui i talenti artistici sono al centro della discussione divengono comunque l’unico criterio valutativo per il valore della persona, se poi andiamo a vedere i criteri di giudizio per “tronisti” e “veline” scendiamo nello squallido più totale.

Insomma, il giudizio impera e diviene non solo un modus vivendi, ma un importante e centrale attività della giornata che plasma l’essere delle nuove generazioni. Giudicare è facile e gratificante in effetti, soprattutto perché fa sentire la persona che giudica al di sopra di chi è in questione. Generalmente chi giudica ha quasi sempre un grande problema di autostima e giudicando ha la sensazione di potersi arrogare il diritto di superiorità sugli altri.

Quanta pena mi fanno le persone che giudicano, le vedo così fragili… capaci di parole più grandi di loro, un po’ come dei grandi palloncini che più si gonfiano più un semplice ago può da un momento all’altro (e quel momento arriva per tutti di certo!) scoppiare in modo rovinoso. Dietro l’aggressività leggo insicurezza, dietro la rabbia leggo rancore e ferita, dietro il veleno leggo mancanza d’amore…

Personalmente, grazie al dono della famiglia che ho avuto, mi sono ritrovano sempre con una buona e sana autostima per cui il giudizio non è mai stato un mio problema, ma proprio per questo all’inizio non capivo i meccanismi che scattavano in chi giudicava ed essendomi estranei mi trovavo disarmato. Anzi, nella mia famiglia si é sempre esagerato nel versante opposto, rischiando un buonismo giustificatore anch’esso da riequilibrare.

Oggi, dopo anni di vita tra giovani con diversi problemi, mi sembra di aver acquisito diversi strumenti di aiuto. Primo tra tutti consiglio a chi giudica di dirsi uno stop mentale appena si rendono conto d’aver detto o pensato un giudizio e di dire una frase che sia giudizio positivo su quella persona; altro esercizio semplice che consiglio è di trasformare i giudizi in preghiera per quella persona, perché se il difetto fosse vero allora quella persona possa cambiare; infine la regola maestra la da Gesù: “Se un tuo fratello” sbaglia o pecca “ammoniscilo prima in segreto, se non ti ascolta allora riprendilo dinnanzi ad un testimone, infine se non ti ascolterà ancora dinnanzi all’assemblea”. Questa via della correzione fraterna va percorsa alla lettera e ne vedrete i frutti concreti e luminosi, senza saltare uno solo dei tre passaggi e neanche nell’ordine di esecuzione!

Spesso il giudizio è un’abitudine sbagliata acquisita, solo con esercizi concreti si può cambiare quell’habitus in uno nuovo stile di vita fraterno e costruttivo, capace di umiltà e amore. La verità va detta eccome, altrimenti non è amore perché il fratello non corretto continuerà a sbagliare, se ci si dice che gli si farebbe male a correggere quel fratello, in realtà prevale l’amore proprio e la paura del rifiuto a discapito del bene del fratello! San Paolo dice di dire “la verità con carità”, nell’amore sempre! “Al di sopra di tutto vi sia la carità!” poi allora nel modo giusto si dice quanto si pensa e sempre al solo diretto interessato o a chi può aiutarlo se lui lo ritiene opportuno.

Gesù mi ha colpito in particolare sul finale del Vangelo di Mt 7,5: “Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”. Gesù vuole che togliamo la pagliuzza dall’occhio del fratello, vuole che lo aiutiamo, ma che prima facciamo un vero esame di coscienza e un vero cammino di conoscenza di sé. In un serio bagno continuo di umiltà e in un cammino continuo di conversione allora si sarà capaci con amore di correggere e aiutare i nostri fratelli.

La sanatio in radice la troviamo nel mistero della Trinità che vive quella che a don Tonino Bello piaceva chiamare la “convivialità delle differenze”: tre persone uguali e distinte, tre persone distinte che mangiano alla stessa mensa divina valorizzando i rapporti in un continua immersione d’Amore. évinas parla dell’etica del volto. L’altro non é una persona da assoggettare, schiacciate, omologare, manipolare, bensì mi realizza in un autentico dialogo ed incontro relazionare.

Chiara Amirante spesso in comunità dice di non rapportarci da maschera a maschera, ma da persona a persona, da cuore a cuore. Per Lévinas il faccia a fiaccia va fatto all’insegna del “dis-inter-esse”: DIS essere di meno, depotenziare il mito del mio io perché ci sia più INTER fra me e te all’insegna dell’ESSERE, del volto da scoprire, da contemplare, da accarezzare.

San Paolo parla della Chiesa come un unico corpo, ma anche l’umanità è un corpo unico e finchè il giudizio resterà in vita tra di noi è come ascoltare un CD o un disco di musica meravigliosa, che si trova ad essere rigato, dunque arrivando ai soliti punti di rottura sarà bloccato o almeno disturbato.

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17 thoughts on “Il giudizio nel mondo d’oggi…”

  1. riporto alcune tue parole: “Gesù vuole che togliamo la pagliuzza dall’occhio del fratello, vuole che lo aiutiamo, ma che prima facciamo un vero esame di coscienza e un vero cammino di conoscenza di sé”
    …ora provo a concretizzarle con la mia vita.

    La “discesa agli inferi…per COLORARLI di cielo” a me provoca un TALE dolore che poi ho bisogno di CONVALESCENZA per me…altroché!
    …e per questo penso a QUANTO sono LIMITATO…ma non è neanche questo il punto; non è che ho paura: SOFFRO PROPRIO! …e se fossi stato FURBO (o maturo…o tutto quello che vuoi…) AVREI potuto risparmiarmelo …(ribadisco il conc: AVREI …ma non ho voluto)…
    ALTRE volte (quando cerco di volermi bene…e di non FRANARE) mi dico che,…al fine di entrare in empatia ecc ecc, è necessariouesto mio piangere con chi piange etc etc…ma ora ho il cuore piagato…e allora parlo con DIO e gli DICO: ” è un tuo figlio (e mio fratello)…MA è tuo figlio! …RIGENERALO nell’AMORE; anche perché la pagliuzza nel suo occhio potrebbe divenire un MURO PORTANTE nel mio,…e allora datti da FARE,…non perdere altro tempo…che io sto cedendo!”
    CONCLUDO che sennò…
    Esiste un solo giudizio …ed è sull’AMORE…su QUANTO amore DIAMO…GRATIS (io sto a ZERO!)
    tvb Don Davide! grazie e ciao

  2. Grazie Don Davide ….. E’ verissimo, il giudizio negativo è una abitudine sbagliata !!! che purtroppo sta diventando anche uno dei passatempi preferiti, all’ interno di qualsiasi gruppo. Il tuo consiglio di trovare un giudizio positivo su quella persona è un esercizio semplice ed efficace. Io da qualche tempo cerco di attuarlo e devo dire che funziona veramente ( anche perchè in ognuno c’è del buono e del bello ) ….. E si anche la correzione fraterna è sicuramente una via da seguire, ma è un po più complicata, perchè spesso non viene accettata e scambiata per arroganza, e superiorità intellettuale ……

  3. Grazie di cuore Don Davide… Anche io come te non ho mai capito il giudizio affrettato nei confronti degli altri… e sono perfettamente d’accordo con te nel ritenere che i media continuano a proporre modelli in tal senso assolutamente fuorvianti… come tu sai, io sono un insegnante e devo dirti che faccio una fatica enorme nel tentare di purificare il cuore e l’anima dei miei allievi dal giudizio sommario e ad ogni costo nei confronti di tutto e di tutti… A questo riguardo, oltre alla preghiera e all’intervento Divino, la società tutta ha bisogno di riflettere e cambiare decisamente rotta e questa tua riflessione dovrebbe essere diffusa e proclamata in tutti i continenti… Padre Pio diceva spesso “il troppo parlare non è mai esente da difetto” e oggi aimè quanto si parla… Grazie ancora per quanto hai scritto e che Dio continui ad illuminare la tua vita e quella delle persone che ti incontrano sempre. Amen.

  4. Spero il post vi sia piaciuto. É un tema che ho molto a cuore. Troppo spesso il giudizio si diffonde e distrugge le persone! Nel film di San Filippo Neri (l’ultimo) é bellissima la penitenza che Filippo dà alla coppia che giudica e che plasticamente rivela l’efficacia del male: spennare un pollo per la città e poi raccogliere le piume! Impossibile infatti riparare al danno inferto col giudizio. Ma come scrivo nel post sono certo altrettanto della superiore potenza dinamica e trasformatrice del bene! Creiamo nuovi circoli virtuosi per rinnovare il mondo in noi e di conseguenza attorno a noi! Vi saluto e torno a studiare 😉

  5. La foto messa é troppo simpatica… Quando si giudica in qualche modo inconsciamente si cerca di ergersi a maestri per colmare un vuoto di disistima gonfiando quel famoso palloncino dell’io-ideale che prima o poi scoppierà se non lo si affronta!

  6. Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? Gc 4, 11-12

  7. Medjugorje: messaggio del 2 gennaio 2012
    straordinario – dato a Mirjana
    Cari figli, mentre con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori, vedo in essi dolore e sofferenza; vedo un passato ferito e una ricerca continua; vedo i miei figli che desiderano essere felici, ma non sanno come. Apritevi al Padre. Questa è la via alla felicità, la via per la quale io desidero guidarvi. Dio Padre non lascia mai soli i suoi figli e soprattutto non nel dolore e nella disperazione. Quando lo comprenderete ed accetterete sarete felici. La vostra ricerca si concluderà. Amerete e non avrete timore. La vostra vita sarà la speranza e la verità che è mio Figlio. Vi ringrazio. Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete giudicare, perché tutti saranno giudicati.

  8. questa è la mia identità; è la parte di un SALMO che quando la lessi per la prima volta, semplicemente pensai che era ROBA mia e mi sembrava strano stesse là,…in un breviario!
    Era un mercoledì, attendevo di inbarcarmi VERSO la Sicilia ed è il SALMO 43.
    “SVEGLIATI PERCHE’ DORMI SIGNORE, destati non ci respingere per sempre!”
    Questo è l’apice ( x me si intende) ma tutto il canto è un CONTINUO TESSERE le lodi e PARLARE, senza PAURE, senza timori di sorta; come quando si ha il CUORE – finalmente- LIBERATO…per cui arrivi a GRIDARE con tutto il CUORE: ” CHE ASPETTI ANCORA? MUOVITI!!! Svegliati! non dormire…non è ora il tempo!”
    Scusate lo sfogo…ma se volete avere a che fare con me (anche se, apparentemente, questo scritto non c’entra niente con il post)…questo salmo (43)…sono io!
    BUONA NOTTE.
    DAVIDE, ti voglio bene! ciao…ciao

  9. Grazie Don Davide : è vero che il giudizio su chi ci è prossimo non è mai la verità perchè nell’altro vi è un mistero che solo Dio può conoscere…; perchè guardiamo la pagliuzza nell’occhio del fratello e non guardiamo la trave nel nostro occhio ?Perchè la nostra intelligenza non è contemplatrice ma manipolatrice ; Bergson diceva che l’atto del conoscere è difficile perchè siamo razionalisti e facilmente adattiamo il nostro vedere al nostro agire ; più abbiamo bisogni insoddisfatti e più vediamo aspetti parziali nel mondo circostante e la Vita con il suo slancio ci sfugge…

  10. Caro Don Davide, piu’ di una volta mi sono domandato, senza potermi dare una risposta soddisfacente, cosa si intenda per “dare un giudizio” quindi visto il post giro a te la domanda. Quando si verifica il “dare un giudizio”, il solo parlare di altri, scivere un post su altri, e’ sempre “dare un giudizio”? Alvaro.

    1. Carissimo Alvaro, certamente non intendo giudizio nel senso etimologico!!! Sarebbe assurdo… Non potremmo più parlare.
      Il senso è quello evangelico, ovvero giudizio come “sparlare, parlare male, criticare in modo distruttivo, etichettare, creare e diffondere pre-giudizi”. Non a caso parlo dei gossip e parlo del tipo di giudizio condannato da Gesù nel Vangelo.
      Pertanto se una critica è un giudizio costruttivo, detto per il bene del fratello, unendo il dire la verità nella carità al diretto interessato, questa è una azione di bene e di carità evangelica, è un confronto fraterno che Gesù stesso consiglia di fare prima a livello personale, poi con un testimone se non è stato accettato e solo alla fine dinnanzi all’assemblea.
      Un post o un “giudizio” come visione delle cose personali può essere buono, ma dipende sempre come e perché si scrive.
      Credevo fosse già abbastanza chiaro nel post in sé. Il giudizio di cui parliamo è ben altro. Ma sicuramente se si è nel dubbio scegliete sempre la via stretta e non sbaglierete mai!

    2. PREMETTO che io non so se ci sarò,…ma il 5 febbraio c’é la GIORNATA di SPIRITUALITA’: cercate di esserci!
      E poi,…scusate l’invadenza,…ma tornate in Italia per VACANZA…o….????
      A presto,…e cmq sempre GRAZIE di TUTTO. con affetto: antonello CIAO!

  11. Grazie Don Davide, ora sono un pochino piu’ tranquillo, certe cose mi creavano qualche perplessita’ e qualche volta mi sentivo anche in colpa. Spero di incontrarti presto, visto che il 2 Febbraio io e mia moglie torniamo in Italia, perche’ vorrei proporti degli interrogativi a livello personale, molto personale e poi avere un tuo consiglio. Grazie ancora e a presto. Alvaro.

  12. grazie don Davide,
    per gli esercizi spirituali che ci hai elargito ;
    tutti senza rendercene conto (chi più chi meno è caduto nella trappola del giudizio ,io per prima) ci siamo uniformati alla mentalità di questo .
    Non basta che un sacerdote ci dica “non devi giudicare “oggi;è necessario come hai fatto tu una guida spirituale come gli esercizi pratici (bellissimo, quello di pregare per quel difetto del fratello che prima stavamo giudicando).Abbiamo bisogno di sacerdoti come te perciò preghiamo il Signore che ci mandi più operai per la messe.

  13. Bisogna riflettere molto sul giudizio, le chiacchiere alla lunga possono rovinare una persona, e’ come metterle una pistola alla tempia e sparare, che differenza c’e’?

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