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Il musicista che ha toccato il cuore della gente

“Si dice che la vita sia composta da 12 stanze. 12 stanze in cui lasceremo qualcosa di noi che ci ricorderanno. Nessuno può ricordare la prima stanza dove è stato, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo.”

Con queste parole Ezio Bosso descriveva la vita, raggiungendo l’ultima stanza il 15 maggio 2020.

Bosso era un pianista, un compositore, un direttore d’orchestra, ma era soprattutto un uomo generoso che regalava musica. Era una persona molto speciale. Intelligentissima e sensibile; sapeva trasmettere la passione per la musica e per la vita.

Se n’è andato a 48 anni, e lascia un grande vuoto. 

“La musica ci cambia la vita e ci salva

così parlava della sua musica che era la sua forza, la sua terapia. Grazie alla musica ha combattuto prima una grave neoplasia, poi la malattia neurodegenerativa che lo ha portato sulla sedia a rotelle.

Un uomo profondo, generoso, forte, un artista esplosivo che ha avuto la capacità di trasmettere la gioia di suonare e la sua passione a chi lo ascoltava. Un uomo che ha fatto della sua vita un messaggio di amore e speranza.

Bosso la musica la liberava e il suo abbandono alla meraviglia trascendente del suono non era uno spettacolo ma una promessa di spiritualità

La musica pulisce, libera, toglie i dolori, converte le tristezze in bellezza, è la rappresentazione divina nelle mani degli uomini.

La musica è sempre stata una connessione tra cielo e terra.

La musica è trasfigurazione come ci insegna il Cristo, la trasfigurazione è andare oltre se stessi, non è diventare altro.”

Parlava della sua musica come un mezzo che fa trascendere l’essere umano, fino a dimenticarsi di se stessi e diventare se stessi musica. Ed egli con la sua arte era un tutt’uno.

Ma non solo, la musica per lui aveva la forza del silenzio, perchè era capace di evocare immagini e colori, perciò egli dirigeva con gli occhi, con i sorrisi, con i baci. E di sorrisi cene ha lasciati tanti. Quando dirigeva lo vedevi sempre sorridere, diceva che,

sorridere agli altri significava sorridere a se stessi.

Sorridere alleggerisce tanto.”

Si considerava una persona normale, e lo era Bosso. Era una persona che viveva la sua condizione nella normalità, cercando di far diventare il suo problema opportunità.

In un’intervista, spiegava come il cambiamento del suo corpo, che era diventato fragile davanti alla malattia era una opportunità per studiare di più, conoscere e vivere fino in fondo, togliendogli ogni paura.

Alla domanda se era felice, rispondeva che come tutti teneva stretti i momenti di felicità per aggrapparsi a quelli, nei momenti di buio.

Tenetevi stretti i momenti di felicità, vi faranno da maniglia nei momenti più bui”

Una frase che diceva sempre era che aveva avuto una vita meravigliosa perché aveva dato ed amato tanto.

“la musica non è di nessuno, è un atto d’amore“.

Grazie per averci amato.

L’insegnamento più grande che ci ha lasciato è che la grande forza dell’ anima supera qualsiasi limite fisico.

La breve vita di questo artista, ci insegna che talvolta la malattia, quando si accompagna ad una passione, trasmette a chi ci è vicino e ci ascolta, la forza di trascendere il dolore e ricevere consolazione e gioia.

Grazia Cimino

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