Qualche giorno fa mi sono svegliata contro voglia, molto pigra e con una grande difficoltà ad affrontare una giornata che mi pareva essere iniziata piena di dubbi. Arrancavo già per trovare un senso prima ancora di uscire dal letto e, con la faccia nel cellulare, mi imbatto in un articolo che ricordava quel giorno… Era l’anniversario del terremoto in Irpinia.
D’improvviso, catapultata in quella sera, ricordo sensazioni e provo emozioni che mi scoppiano nel cuore e così, di getto, scrivo queste righe per cercare di tradurre ciò che ho tenuto dentro per anni e che ho deciso di condividere prima con me stessa e poi con voi:
La terra tremò anche a Napoli forte , molto forte!
Ero al cinema con i miei genitori e mio fratello, avevo 7 anni. La gente gridava e scappava; noi correvamo, una corsa disperata per recuperare mia sorella Monica, di 10 anni, che si trovava ad una festa all’ottavo piano di un palazzo.
Finalmente insieme, commossi e salvi, decidemmo tutti di dormire nelle auto in macchina nel parco della villa Floridiana.
Amici, parenti, vicini, tutti lì in quel parco, una notte surreale, tutti spaventati, ma il cielo era calmo e io lo ammiravo coi miei occhi di bambina tra le braccia di mia nonna e mi sentivo al sicuro perché ero con tutta la mia famiglia!
La cosa buffa oggi è che quella notte tragica, per me rimane uno dei più bei ricordi, una delle notti più belle della mia vita, perché eravamo tutti uniti, stipati avvinti, compatti come non lo siamo mai stati, né prima né dopo! Eravamo tutti nella stessa sorte, uniti.
Quando si parla di amore spesso questa è l’immagine che con gli occhi del cuore rivedo!
Avevamo lasciato casa, giocattoli, eravamo lì nelle auto ma avevamo portato il cuore… e che ne so, mi pareva che bastasse!
Alle case tornammo nel gennaio, mi pare, a scuola non si andò per mesi. Ci trasferimmo nella casa di montagna in Abruzzo.
Eravamo insieme, le mie zie, i miei cugini, la nonna. Mia madre e mia zia andavano a fare le volontarie in Irpinia portando coperte, vestiti e viveri e tornavano in lacrime! Ma io non lo so perché ero felice, sentivo amore, stavamo scomodi, ma stavamo spesso insieme; i miei genitori erano là con me e c’eravamo portati il cuore e quello batteva stando tutti vicini!
Così, per questa disgrazia enorme, ho imparato a 7 anni che solo l’amore resta, ma a volte lo dimentico.
Oggi me lo sono ricordato e lo racconto a voi.
Fabrizia Migliarotti