Evangelizzazione

San Francesco: un amore smisurato verso Gesù

Quando oggi mi sono messo al computer per scrivere questo mio contributo al nostro Social network, ho fatto due riflessioni: la prima che lo iniziavo a scrivere nel giorno che la chiesa festeggia il santo Patrono d’Italia, Francesco d’Assisi, la seconda che il giorno della pubblicazione prevista, ossia il 5, è la festa di Santa Faustina. Due figure innamorate di Gesù, a tal punto da considerarsi semplici creature, di scolarizzazione non elevata, ma basta guardare ad entrambe e agli scritti che ci hanno lasciato, per comprendere l’enorme forza spirituale che li caratterizza.
Le preghiere di S. Francesco, il diario di S. Faustina, fanno oggi innamorare fedeli sempre più numerosi allo stile francescano e al culto della Divina Misericordia.
L’amore di S. Francesco per Gesù e per la vita è così forte a tal punto da accettare il dolore fisico, il malessere agli occhi, come segnali dell’amore di Dio, prove da accettare senza alcun lamento. Un amore che a volte lo rendeva un “matto” agli occhi di molti, un matto innamorato di Gesù, volendolo imitare in tutto e per tutto. Si considerava addirittura indegno di essere sacerdote, era infatti diacono.
C’è un episodio molto bello tratto dai Fioretti di S. Francesco, che qui riporto, affinchè possa essere per tutti noi, attenti e spesso troppo presi dall’edonismo e dall’immagine di questo modo, un immersione nel mondo del fraticello d’Assisi, che anche oggi non è utopico, ma attuale, seguito da giovani che anche in maniera laica ne abbracciano il carisma e lo stile di vita.
“San Francesco si trovava alla Porziuncola con frate Masseo, uomo di grande santità e grazia nel parlare di Dio. Per questo il Santo lo amava molto. Un giorno, mentre Francesco tornava dal bosco dove era stato a pregare, frate Masseo, che voleva provare la sua umiltà, gli andò incontro dicendogli: “Perché proprio a te? Perché tutto il mondo vien dietro di te e tutti vogliono vederti, ascoltarti e ubbidirti?
Tu non sei bello, non hai grande cultura, non sei nobile. Perché, dunque, tutti ti seguono così?”.San Francesco a queste parole si rallegrò molto e guardando il cielo rimase per molto tempo rapito in Dio. Quando ritornò in sé si inginocchiò lodando e ringraziando il Signore, poi, molto infervorato, rispose a frate Masseo: “Vuoi sapere perché il mondo segue proprio me? Vedi, gli occhi dell’Altissimo Iddio che vedono in ogni luogo e in ogni cuore, hanno visto che non esiste peccatore più vile, più misero di me sulla terra.
Per questo, per attuare il suo grande disegno, Dio ha scelto me, per confondere la nobiltà, la grandezza e la potenza del mondo, affinché si sappia che ogni virtù e ogni bene non provengono dalle creature ma dal Creatore e nessuno possa gloriarsi davanti a Dio (cfr 1 Cor 1,27-31). Solo a Lui ogni onore e gloria, nei secoli dei secoli”. Frate Masseo, davanti ad una risposta così umile, fu meravigliato e spaventato nel comprendere la profondità dell’umiltà di Francesco.”

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