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L’impronta che mi abita il cuore

Il campo giovanissimi a Lozio: due testimoni speciali

Dal 3 al 6 Gennaio, a Lozio, Brescia, si è svolto il campo invernale per giovanissimi, con tema “Il Regno della Gioia” tra film, preghiera, testimonianza, condivisione. Eravamo in 60, tra ragazzi ed educatori.

Io ho già avuto la fortuna di vivere un campo giovanissimi a Lozio, e quando scoprii che ce ne sarebbe stato uno questo inverno, chiesi subito ai miei genitori di mandarmici. Fu molto difficile convincerli, ma alla fine ci riuscii. Non vedevo l’ora di partire.

Quando arrivai, ero talmente felice che i problemi della vita di tutti i giorni si dissolsero nel nulla, con un abbraccio, anzi, tanti abbracci.

Rivedere i miei amici fu uno dei momenti più belli. C’erano molti ragazzi nuovi, ma non fu assolutamente un problema. Instaurai subito un bel rapporto con molti dei ragazzi e ad aiutarci ci furono sicuramente i momenti più intensi del campo, i momenti in cui Lui era tra noi.

Furono dei giorni molto intensi, giorni in cui

tutte le maschere che ci eravamo messi durante il corso della vita, si sciolsero in mille lacrime, lacrime di gioia, di tristezza, d’amore…

Ognuno sapeva di poter essere se stesso perché nessuno lo avrebbe giudicato per quello che è, cosa che nella vita di uno studente accade spesso, troppo spesso e io lo so bene.

Ormai ogni cosa è un pretesto per criticare e insultare: un vestito, un capello, un voto, e per evitare che questo accada, noi ragazzi ci nascondiamo dietro delle maschere per non far vedere agli altri quello che siamo veramente.

In questo campo ho trovato delle persone con cui so di poter essere me stessa. In ogni momento che passavo con loro mi sentivo sempre più amata e accettata, ma soprattutto ero felice.

Era giunta l’ultima serata insieme.

Eravamo tutti felici, ma allo stesso tempo molto tristi perché sapevamo che il giorno dopo avremmo dovuto salutarci. Quella sera noi ragazzi abbiamo preparato una bellissima “Luce nella Notte” per gli animatori: canto iniziale, don Giulio espone il Santissimo,

ed ecco che sento gli occhi caricarsi di lacrime, la vista diventa appannata, ed ecco che la prima lacrima della serata scende lenta sulla mia guancia e dopo di lei molte altre.

Nello stesso momento sulle guance dei miei amici e degli animatori si versarono lacrime di tristezza e gioia. Incrocio lo sguardo di un mio amico che mi guarda e mi sorride.

Ecco che la prima animatrice viene da me, chiedendomi di poterla accompagnare. Mi asciugo le lacrime e inizio l’ultimo dei momenti di preghiera di quel meraviglioso campo.

Accompagnai altre persone, con altre storie, paure e gioie, e le lacrime continuavano a scendere dagli occhi di tutti. L’ultima sera passò quindi tra pianti, abbracci e risate con la consapevolezza che il giorno seguente tutto sarebbe finito.

Il campo terminò che eravamo un gruppo più unito che mai, e ogni momento vissuto insieme rimarrà sempre impresso dentro di noi.

Ora, a distanza di qualche settimana, posso solo dire che ognuno di loro ha un posto nel mio cuore.

Benedetta Rainaldi, 13 anni

Quel cuore, di ognuno dei ragazzi presenti, ha vissuto un’esperienza inusuale ma concreta, talmente vera da cristallizzare ogni momento e scolpirlo nelle loro emozioni e nelle loro anime.

In ogni campo si incontrano nuove storie, paure ed emozioni di persone che magari non hai mai visto prima ma che ti sembra di conoscere da una vita… e poi, quando ognuno torna a casa sua, è come se ti crollasse il mondo addosso ma allo stesso tempo ti senti più forte che mai, consapevole di avere amici in ogni parte d’Italia con un legame talmente bello che nessuno può rompere, e tutto questo grazie a Dio.

Solo quattro giorni, eppure pareva di essersi appena svegliati dal sogno di una vita. Solo quattro giorni e pareva di conoscerci da sempre. Solo quattro giorni e abbiamo scoperto un mondo, abbiamo visto il Paradiso!

negli occhi dei ragazzi, negli abbracci dei bambini, nelle parole dell’amore. Non ci sono parole per descrivere la perfezione di ogni gesto, la purezza di ogni cuore, il dolore di ogni lacrima, la comprensione in ogni sguardo.

È stato uno di quei campi che cambiano la vita per sempre, la rendono stupenda anche nei momenti peggiori, ti lasciano la certezza di giudizi ben più importanti di quelli che ti fanno star male. Ti lasciano la presenza di un’impronta ad abitare il tuo cuore.

Sai che comunque vada ci sono persone che ti hanno amata e che continuano a farlo riconoscendo il prodigio che Dio ha fatto in te; che conoscono la tua anima, e non quel che sei fuori, perché hanno sempre accarezzato il tuo cuore, e mai il tuo viso.È stato per me un campo che ha segnato consapevolezze ben più grandi di quante io non ne abbia mai vissute.

In particolare uno dei momenti di preghiera fatto che, non solo mi ha cambiata interiormente, ma è anche stato uno dei due momenti più belli e forti di tutta la mia vita: fu più lungo del previsto.

Da tempo volevo accompagnare in un momento di preghiera come quello un’amicizia per me importante. Non è da molto che ci conosciamo, ma così come tutto il gruppo che si è formato, è una di quelle persone che ha sconvolto la mia esistenza, completamente.

Ogni volta che sentivo il desiderio di accompagnarlo perdevo il coraggio, ma non quel giorno.

Fui la prima ad alzarmi, e andai da lui. Ci accompagnammo a vicenda, ed era incredibile come in così poco tempo ci conoscessimo già tanto nel profondo.

Mi disse tra le cose più belle mi sia mai sentita dire, e se in un qualsiasi altro momento avrei avuto da ridire su molto (a causa della mia poca autostima), in quel momento mi sono sentita perfetta.

Vedevo Dio in lui, mi sentivo protetta nelle sue mani calde e forti di papà, mi sentivo tranquilla, in pace con me stessa come non lo sono mai stata, e per la prima volta ho parlato con il mio “IO” interiore scoprendo tutte le barriere.

Non abbiamo versato lacrime, ma il battito dei nostri cuori batteva il tempo, così come le lacrime riflesse d’amore degli altri bussavano alla porta della terra.

Grazie a questa persona non solo ho avuto uno degli incontri con Dio più forti che mi siano mai capitati, ma ho rafforzato questa amicizia e conosciuto limiti di me che non conoscevo.

Parlammo per più di due ore, non esistevano parole sufficienti a descrivere la grandezza di Dio tra di noi in quel momento, ma penso che“abbraccio” sia la parola chiave per trovare questo amore caldo e puro, così come l’abbraccio che concluse questo momento quasi mistico!

Lucia Rota, 14 anni

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