Spiritualità

Lettera per i Gruppi di Preghiera – Avvento 2015

Amici carissimi, stiamo muovendo i primi passi di quest’avvento 2015, fortemente caratterizzato dall’inizio del Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco. Anche la Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria arricchisce ulteriormente di Grazia questo periodo prezioso e unico che abbiamo avanti.

Trovate qui sotto la nuova lettera per i gruppi di preghiera che vuole essere un aiuto e un accompagnamento per fare di questi giorni un momento di profonda rinascita alla luce di Dio che viene a porre la sua dimora in mezzo a noi!

Buona preghiera!!!

Potete invece scaricare la lettera in formato PDF cliccando qui.

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Abbiamo avuto la gioia in tanti di condividere la prima Giornata di Spiritualità a Roma con Chiara Amirante. Per quanti sono stati impossibilitati a seguirla la potete trovare on line qui e vi invitiamo il 13 dicembre per il prossimo appuntamento, sempre al Teatro Orione a Roma!

Questo mese di dicembre 2015 è carico di eventi: l’inizio di un nuovo Anno liturgico, l’avvio del Tempo di Avvento e ancor più l’apertura della Porta Santa con l’inizio del Giubileo Straordinario della Misericordia.

È difficile riuscire ad abbracciare tutta intera la ricchezza insita in questi momenti che, soprattutto per il Giubileo, hanno portata epocale. Per inoltrarci dentro la sovrabbondante Provvidenza di Dio, ci lasciamo aiutare dalle parole pronunciate da Papa Francesco nel suo recente viaggio in Africa e precisamente dall’omelia nella Messa celebrata nella Cattedrale di Bangui (Repubblica Centrafricana), il 29 novembre 2015.

In questa Prima Domenica di Avvento, tempo liturgico dell’attesa del Salvatore e simbolo della speranza cristiana, Dio ha guidato i miei passi fino a voi, su questa terra, mentre la Chiesa universale si appresta ad inaugurare l’Anno Giubilare della Misericordia, che noi oggi, qui, abbiamo iniziato. E sono particolarmente lieto che la mia visita pastorale coincida con l’apertura nel vostro Paese di questo Anno Giubilare. (…) Attraverso di voi, vorrei salutare anche tutti i Centrafricani, i malati, le persone anziane, i feriti dalla vita. Alcuni di loro sono forse disperati e non hanno più nemmeno la forza di agire, e aspettano solo un’elemosina, l’elemosina del pane, l’elemosina della giustizia, l’elemosina di un gesto di attenzione e di bontà. E tutti noi aspettiamo la grazia, l’elemosina della pace.

Ma come gli apostoli Pietro e Giovanni che salivano al tempio, e che non avevano né oro né argento da dare al paralitico bisognoso, vengo ad offrire loro la forza e la potenza di Dio che guariscono l’uomo, lo fanno rialzare e lo rendono capace di cominciare una nuova vita, “passando all’altra riva” (cfr Lc 8,22).

Gesù non ci manda soli all’altra riva, ma ci invita piuttosto a compiere la traversata insieme a Lui, rispondendo, ciascuno, a una vocazione specifica. Dobbiamo perciò essere consapevoli che questo passaggio all’altra riva non si può fare se non con Lui, liberandoci dalle concezioni della famiglia e del sangue che dividono, per costruire una Chiesa-Famiglia di Dio, aperta a tutti, che si prende cura di coloro che hanno più bisogno. Ciò suppone la prossimità ai nostri fratelli e sorelle, ciò implica uno spirito di comunione. Non è prima di tutto una questione di mezzi finanziari; basta in realtà condividere la vita del popolo di Dio, rendendo ragione della speranza che è in noi (cfr 1 Pt 3,15), essendo testimoni dell’infinita misericordia di Dio che, come sottolinea il Salmo responsoriale di questa domenica, «è buono [e] indica ai peccatori la via giusta» (Sal 24,8).

Gesù ci insegna che il Padre celeste «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni» (Mt 5,45). Dopo aver fatto noi stessi l’esperienza del perdono, dobbiamo perdonare. Ecco la nostra vocazione fondamentale: «Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48).

Una delle esigenze essenziali di questa vocazione alla perfezione è l’amore per i nemici, che premunisce contro la tentazione della vendetta e contro la spirale delle rappresaglie senza fine. Gesù ha tenuto ad insistere su questo aspetto particolare della testimonianza cristiana (cfr Mt 5,46-47). Gli operatori di evangelizzazione devono dunque essere prima di tutto artigiani del perdono, specialisti della riconciliazione, esperti della misericordia. È così che possiamo aiutare i nostri fratelli e sorelle a “passare all’altra riva”, rivelando loro il segreto della nostra forza, della nostra speranza, della nostra gioia che hanno la loro sorgente in Dio, perché sono fondate sulla certezza che Egli sta nella barca con noi. Come ha fatto con gli apostoli al momento della moltiplicazione dei pani, è a noi che il Signore affida i suoi doni affinché andiamo a distribuirli dappertutto, proclamando la sua parola che assicura: «Ecco verranno giorni nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda» (Ger 33,14).

Nei testi liturgici di questa domenica, possiamo scoprire alcune caratteristiche di questa salvezza di Dio annunciata, che si presentano come altrettanti punti di riferimento per guidarci nella nostra missione. Anzitutto, la felicità promessa da Dio è annunciata in termini di giustizia. L’Avvento è il tempo per preparare i nostri cuori al fine di poter accogliere il Salvatore, cioè il solo Giusto e il solo Giudice capace di riservare a ciascuno la sorte che merita. Qui come altrove, tanti uomini e donne hanno sete di rispetto, di giustizia, di

equità, senza vedere all’orizzonte dei segni positivi. A costoro, Egli viene a fare dono della sua giustizia (cfr Ger 33,15). Viene a fecondare le nostre storie personali e collettive, le nostre speranze deluse e i nostri sterili auspici. E ci manda ad annunciare, soprattutto a coloro che sono oppressi dai potenti di questo mondo, come pure a quanti sono piegati sotto il peso dei loro peccati: «Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra -giustizia» (Ger 33,16). Sì, Dio è Giustizia! Ecco perché noi, cristiani, siamo chiamati ad essere nel mondo gli artigiani di una pace fondata sulla giustizia.

(…) Incoraggiando i sacerdoti, le persone consacrate e i laici che, in questo Paese, vivono talvolta fino all’eroismo le virtù cristiane, io riconosco che la distanza che ci separa dall’ideale così esigente della testimonianza cristiana è a volte grande. Ecco perché faccio mie sotto forma di preghiera quelle parole di san Paolo: «Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti» (1 Ts 3,12). A questo riguardo, la testimonianza dei pagani sui cristiani della Chiesa primitiva deve rimanere presente al nostro orizzonte come un faro: «Vedete come si amano, si amano veramente» (Tertulliano, Apologetico, 39,7).

Infine, la salvezza di Dio annunciata riveste il carattere di una potenza invincibile che avrà la meglio su tutto. Infatti, dopo aver annunciato ai suoi discepoli i segni terribili che precederanno la sua venuta, Gesù conclude: «Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (Lc 21,28). E se san Paolo parla di un amore “che cresce e sovrabbonda”, è perché la testimonianza cristiana deve riflettere questa forza irresistibile di cui si tratta nel Vangelo. È dunque anche in mezzo a sconvolgimenti inauditi che Gesù vuole mostrare la sua grande potenza, la sua gloria incomparabile (cfr Lc 21,27) e la potenza dell’amore che non arretra davanti a nulla, né davanti ai cieli sconvolti, né davanti alla terra in fiamme, né davanti al mare infuriato. Dio è più potente e più forte di tutto. Questa convinzione dà al credente serenità, coraggio e la forza di perseverare nel bene di fronte alle peggiori avversità. Anche quando le forze del male si scatenano, i cristiani devono rispondere all’appello, a testa alta, pronti a resistere in questa battaglia in cui Dio avrà l’ultima parola. E questa parola sarà d’amore e di pace!

A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io lancio un appello: deponete questi strumenti di morte; armatevi piuttosto della giustizia, dell’amore e della misericordia, autentiche garanzie di pace. Discepoli di Cristo, sacerdoti, religiosi, religiose o laici impegnati in questo Paese dal nome così suggestivo, situato nel cuore dell’Africa e che è chiamato a scoprire il Signore come vero Centro di tutto ciò che è buono, la vostra vocazione è di incarnare il cuore di Dio in mezzo ai vostri concittadini. Voglia il Signore renderci tutti «saldi … e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi» (1 Ts 3,13). Riconciliazione, perdono, amore e pace! Amen.

 

Parole potenti e penetranti quelle pronunciate da Papa Francesco, valide per ogni uomo o donna presente sulla faccia della Terra!

Ci aiutino alcuni nuclei fondamentali nel cammino dell’Avvento e nei primi passi del Giubileo della Misericordia:

  • Lasciarsi perdonare per divenire ministri della misericordia divina, strumenti di pacificazione, unità e riconciliazione
  • Impegnarsi nel vivere seriamente il comandamento dell’Amore tra di noi, nelle nostre famiglie, nei nostri gruppi e cenacoli, nelle nostre parrocchie, nel mondo intero, puntando al vertice dell’amore per i nemici
  • Resistere nella fede davanti allo scatenarsi delle forze del male, confidando in Dio Padre, vivendo atteggiamenti di fiducia, speranza e serenità.

Qualche notizia per tenerci aggiornati di quel che accade nella nostra famiglia:

–       Il nuovo libro di Chiara, “Dialogare con Dio” ha fatto già 6 edizioni in un mese. È un risultato che ci dà grande gioia! Questo libro può essere strumento per formare tante persone nell’arte unica e preziosa della preghiera del cuore.

Chiara sarà impegnata nella promozione del libro visitando diverse città d’Italia: ecco qualche indicazione in più, cliccando qui.

–       sono online le date degli incontri formativi comunitari dell’anno 2016, in primis le Giornate di Spiritualità e l’Arte d’amare!!

Cliccando qui potete trovare tutto nel dettaglio!

–       Come sempre, vi ricordiamo la possibilità di nutrirsi quotidianamente di Parola di Dio grazie alla Parola di Luce che Chiara Amirante condivide ogni giorno sulla sua Pagina Pubblica in Facebook: è un piccolo stralcio del Vangelo del giorno, con un suggerimento per trasformarlo in vita vissuta. La possibilità per ognuno di commentare può diventare un arricchimento reciproco, per gustare ancora di più la profondità e la ricchezza infinita della Parola di Dio.

Ecco il link diretto alla Pagina Pubblica di Chiara: http://www.facebook.com/C.Amirante

–       Continuiamo a sostenere i primi passi di Cittadella Cielo a Frosinone, sia con le nostre preghiere, sia con eventi di presentazione del progetto che possano tramutarsi anche in sostegno materiale.

Nel corso di questo periodo, oltre alle intenzioni base per tutti i Cenacoli di preghiera[1], preghiamo per:

  1. Tre nuove intenzioni che Chiara Amirante ha consegnato al Consiglio Centrale:
    1. il risveglio della preghiera del cuore in tutti i cristiani per far fronte alla battaglia spirituale che è in atto (per questo ha scritto Dialogare con Dio),
    2. il Progetto Cittadella Cielo con una specifica intenzione per l’avvio di Cittadella Cielo a Frosinone,
    3. la famiglia come cellula base della società che è così fortemente attaccata;
  2. Inoltre allarghiamo il cuore sempre di più tenendoci uniti e pregando per:
    1. la Chiesa e in modo speciale Papa Francesco e chi ha ruoli di governo, perché possano attingere alla Grazia del Giubileo alle porte per divenire Apostoli della Misericordia, laddove sono e fino agli estremi confini dell’umanità;
    2. la Pace, da troppe parti minacciata da interessi egoistici nazionalisti, succube di desideri di egemonia e di disunità tra i popoli;
    3. la salute di Chiara e di tanti amici ed amiche vicini ai nostri Cenacoli, Gruppi e Comunità, che in questo momento stanno vivendo prove e difficoltà, sia fisiche che spirituali;

Vi ricordiamo poi lo spazio del network cdl, dove potete inserire le vostre intenzioni di preghiera.

Grazie a tutti voi per l’insostituibile supporto della vostra preghiera!

don Giacomo Pavanello

don Davide Banzato


[1] – pregare per coloro che non hanno conosciuto l’Amore, che vivono nella disperazione e nella completa separazione dal Padre celeste;

– pregare per tutte le attività di evangelizzazione dei Cavalieri della Luce e l’Opera Nuovi Orizzonti;

– chiedere con insistenza l’effusione dello Spirito Santo per la Chiesa e per tutta l’umanità.

 

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